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Bibliografia tesi

Come si scrive la bibliografia di una tesi?

S.O.S il vostro relatore vi ha sgridato perché non sapete scrivere correttamente la bibliografia della tesi? Non vi preoccupate non siete né i primi né gli ultimi a subire questa umiliazione.

In effetti, a nessuno studente universitario viene insegnato come scrivere correttamente una bibliografia di una tesi.

In realtà, riflettendoci, non gli viene nemmeno spiegato proprio come si scrive una tesi, quindi, non sentitevi troppo imbranati.

Eccovi qua una bella guida su come scrivere correttamente la vostra bibliografia della tesi.

Che cos’è?

Per prima cosa, sarà meglio chiarire di cosa stiamo parlando: la bibliografia consiste in un insieme sistematico di opere, saggi e articoli che si riferiscono a uno specifico argomento.

Nel vostro caso, si tratta dell’elenco di tutte le fonti consultate per sostenere ed argomentare la vostra tesi.

Essa deve essere inserita alla fine del vostro elaborato e deve includere qualsiasi tipo di testo ed autore che avete precedentemente citato nel testo.

 

Solitamente per la bibliografia si predilige l’ordine alfabetico rispetto al nome e al cognome dell’autore.  Se nel vostro scritto avete ripreso più opere di uno stesso autore oltre all’ordine alfabetico è buona norma rispettare l’ordine cronologico, soprattutto se si tratta di articoli.

Ovviamente, come già raccomandato in un altro articolo sull’uso delle citazioni, ogniqualvolta che si riporta il pensiero di un altro autore è necessario citare la fonte a cui fate riferimento indicando nel testo tra parentesi il suo nome e l’anno di pubblicazione dell’opera, come ad esempio:

“Citazione”(Rossi, 2020)

 

Come si compila?

In realtà, per compilare la vostra bibliografia di tesi esistono diversi standard tutti egualmente considerati corretti ed idonei alla stesura di un documento ufficiale.

Difatti, la cosa essenziale è che all’interno del vostro elaborato vi sia una coerenza con quanto avete deciso di adottare, ovvero se scegliete una forma per esprimere gli articoli mantenete quella per tutta la tesina, non cambiate struttura ogni volta.

Il rischio sarebbe quello di creare una grande confusione nel reperire i riferimenti tra testo e fonti, quindi, prestate molta attenzione.

 

Qui di seguito vi propongo alcuni fra gli standard più utilizzati nella definizione di elenchi bibliografici:

  • Libri:

    cognome e iniziale del nome autore/autori, (anno), titolo opera, numero edizione, luogo edizione, casa editrice, (collana);

  • Articoli:

    Cognome e iniziale del nome autore/autori (anno), titolo articolo, titolo rivista, casa editrice, volume, numero, (giorno), (mese), numero di pagina iniziale e finale;

  • Documenti online:

    Cognome e iniziale nome o nome dell’ente titolare del sito (anno [se disponibile]), “Titolo del documento”, URL, eventuale formato del file (se diverso da HTML – es. file PDF, file RTF, …), data ultimo accesso alla pagina web.

 

Tutti questi elementi devo obbligatoriamente essere presenti in questa sezione, avendo una premura particolare per:

  • Le opere collettive, in cui il nome dell’autore deve essere espresso attraverso l’iniziale appuntata;
  • I cognomi e nomi non devono essere separati da virgole, essa viene utilizzata, invece, per dividere i diversi autori di una stessa opera o articolo;
  • Come mostrato, i documenti consultati sul web devono essere trattati come articoli di riveste qualunque, per cui il nome del sito diventa il nome della rivista da cui avete tratto il documento;
  • alla bibliografia in generale, nella quale solitamente non occorre inserire una specifica indentazione, ma se proprio la desiderate non deve superare gli 0,5 cm.

 

Con tutti questi piccoli accorgimenti la vostra tesi non potrà essere sottoposta ad alcuna critica, a meno che non abbiate fatto qualche terribile errore grammaticale!

                                    Leggi anche il nostro articolo su Indice tesi di laurea

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